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I pericoli dell'agopuntura

agopuntura.jpgI pericoli dell’agopuntura
Tutte le principali teorie della Medicina Classica Cinese (M.C.C.) emergono nel “Periodo dei regni combattenti”, tra il 476 e il 221 a.C., portando alla naturale separazione tra medico e sciamano e dando origine alle sei scuole filosofiche, tra cui la scuola Confuciana, e quella del Tao, o Dao.
La Medicina Tradizionale Cinese (M.T.C.), attualmente in uso come rielaborazione della M.C.C., raggiunge uno sviluppo e un più largo consenso dal 1950 in poi ad opera della dottrina maoista, che l’ha valorizzata molto “invitando” i medici, soprattutto gli psichiatri, a studiarla e ad imparare da essa.

La M.T.C. oggi è molto diffusa ed è praticata finanche da medici, primari ospedalieri, ma tutto questo non modifica la sua natura di origine occulta, che non può in nessun caso essere compatibile con la fede cattolica.
Altra ragione di riflessione è data dal fatto che durante gli anni 1970 il fenomeno del New Age e il movimento della medicina cosiddetta olistica in generale, ma anche della M.T.C., come abbiamo già visto, hanno conosciuto quasi contemporaneamente il loro massimo sviluppo.
È evidente che condividono una serie di premesse ideologiche portatrici di una visione del mondo e dell’uomo che non è quella cristiana.
Entrando nell’ argomento specifico evidenziamo che l’agopuntura è una delle pratiche terapeutiche della medicina tradizionale cinese e consiste nell'infissione di aghi in punti determinati del corpo a scopo curativo e anestetico.
Le sue origini sono antichissime, si parla di circa 5000 anni fa; si rifà agli insegnamenti dell’imperatore Huang-Ti, tramandati oralmente e solo successivamente raccolti in un testo, secondo i quali le funzioni dell’uomo si integrano con quelle dell’universo.
In pratica, secondo questi insegnamenti il mondo è costituito da cinque elementi, legno – fuoco – terra - metallo e acqua, messi in relazione con cinque organi umani, cuore – polmoni – reni - fegato e milza, in una complicata relazione di amicizia - avversità tra loro e con le stagioni.
Ancora oggi troviamo qualche analogia tra questi insegnamenti e alcuni dei principi alla base del pensiero filosofico che supporta la tecnica dell’agopuntura secondo la medicina tradizionale cinese.
In ogni caso, il primo uso degli aghi di cui si fa menzione, insieme a vari altri metodi fitoterapici, si colloca verso la fine del cosiddetto “Periodo delle primavere e degli autunni” (Dinastia Zhon), tra il 1100 e il 476 a.C., periodo in cui la medicina era dominata da sciamanesimo e demonologia; si credeva infatti che la malattia fosse il risultato di un attacco demoniaco, la diagnostica era quindi basata sulla divinazione e la terapia più in uso, ovviamente, era far uscire dalla persona la forza del male
La tecnica si basa sulla tradizione taoista che considera il “tao” (= via, percorso) come principio primo, assoluto e indefinibile, una specie di energia cosmica universale che regola la natura ed è fondata sull’equilibrio degli opposti: ha infatti due facce, Yin e Yang, opposte ma nello stesso tempo identiche e interdipendenti, perché sono in realtà due poli, ciascuno dei quali, pur essendo limitato e avversato dal polo contrario, trova in quest’ultimo la sua ragion d’essere.
La vita stessa diventa così un’alternanza imprescindibile di concetti opposti: maschio - femmina, caldo - freddo, bene - male, Yin e Yang.
In contrasto con l’insegnamento della Bibbia, il Taoismo quindi non distingue le forze opposte luce - tenebre, Dio - Satana, ma il bene e il male vengono dalla stessa sorgente.
La tecnica dell’agopuntura si basa sulla divisione del corpo in una rete di 14 meridiani (= canali) in cui circola il Qi, cioè l’energia cosmica presente nell’universo.
Le malattie si manifestano quando la circolazione di questa energia vitale viene ostacolata.
Partendo dunque dalla diagnostica energetica che si basa su di un lungo, e minuzioso colloquio con il paziente e su un sistema d’esame che usa come punti diagnostici polsi – occhi – cute - lingua, si arriva all’utilizzo di diversi strumenti terapeutici, compresa l’agopuntura. Ricordiamo tra i molti:
il Massaggio, che agisce sul sistema tendino - muscolare e osteo - articolare dei meridiani e dei singoli punti di agopuntura;
la Moxibustione, che stimola gli stessi punti di agopuntura col calore di un cannello di erbe infiammato, chiamato moxa;
la Coppettazione, che consiste nell’applicare delle coppette, dopo che l’aria al loro interno è stata riscaldata, creando così una pressione negativa che solleva la cute come una ventosa;
la Digitopressione, che interviene sui meridiani con la semplice pressione delle dita.
I trattamenti con agopuntura, partendo dal concetto che l’energia cosmica sarebbe veicolata nel corpo dai meridiani, si basano sull’infissione di un discreto numero di aghi sterili (10/20), di acciaio o di altro metallo, in punti particolari della pelle con lo scopo di stimolare l’assorbimento e il rilascio di energia dell’organo a cui questi punti fanno riferimento, ristabilendo quell’equilibrio energetico che solo può garantire il “ben–essere”, l’equilibrio tra lo Yin e lo Yang, i due opposti presenti nell’universo.
In realtà è stato scientificamente dimostrato che l’applicazione di aghi sulla pelle o su alcuni muscoli può provocare due meccanismi:
Inibisce le sensazioni di dolore che arrivano al cervello perché si interviene su un particolare tipo di recettori periferici del dolore localizzati sulla cute, su una mucosa, etc. (teoria del gate- control).
Queste punture permettono di liberare delle endorfine nella pelle, nel cervello e nel midollo spinale che danno un reale sollievo al paziente, soprattutto nei trattamenti delle cefalee e dei dolori reumatici.
Niente che abbia a che fare, dunque, con energie, squilibri o sbilanciamento energetici.
Altrettanto diverse nell’impostazione, perché lontanissime dall’esoterismo in cui affonda le sue radici l’agopuntura cinese, pur facendo sempre uso di aghi, sono la tecnica del Dry needling o del Wet needling, a seconda che si usino aghi asciutti o arricchiti con sostanze medicamentose.
Sono tecniche usate in fisioterapia per curare dolori muscolari e fasciali: una volta individuati i trigger points, cioè le zone di ipersensibilità, si cerca di disattivarli con l’utilizzo di aghi, immettendoli a volte anche in profondità.
Il fisioterapista valuta e analizza dove ci siano restrizioni e rigidità, una volta individuato il trigger point introduce l’ago generando una risposta di spasmo locale, che si va esaurendo con il passare delle ripetizioni, fino alla totale risoluzione della rigidità. Quello che avviene a livello tissutale è una micro-lesione generata dall’ago, che provoca un processo infiammatorio con successivo richiamo di sangue e molecole di riparazione nella zona specifica.
Da quanto finora esaminato, purtroppo in maniera necessariamente sintetica, emerge tuttavia in modo evidente che l’agopuntura cinese tradizionale, anche se la scienza ne ha provato una certa efficacia nel trattamento del dolore, ha in sé una carica magico-esoterica che la rende una pratica pericolosa, non adatta ai cristiani.
Tant’è vero che la versione occidentalizzata, tipo il Dry o il Wet Needling, non viene riconosciuta dai veri praticanti dell’agopuntura, perché ritengono che, non tenendo in debito conto la teoria dei meridiani, dei punti energetici, quindi rinunciando alla sua parte magica ed esoterica, questa versione viene a perdere anche il suo valore terapeutico.
Questo può essere estremamente pericoloso perché, al di là degli eventuali benefici che se ne possono trarre nell’immediato, l’uso dell’agopuntura e di tutte quelle terapie alternative che fanno riferimento a canali energetici, a teorie degli opposti o a usi magici di piante , possono spalancare le porte al nostro antico nemico con conseguenze nefaste.
Quali siano le ragioni profonde che consentano, non solo all’agopuntura, ma a tutte le terapie alternative, di esercitare una forza di attrazione innegabile, con la pericolosissima rinuncia, a volte, alle pratiche in uso nella medicina ufficiale, è oggetto di discussione e di analisi a tutti i livelli: scientifico, etico, sociologico.
Allargando il discorso alle altre tecniche alternative, quali l’omeopatia, i fiori di Bach, l’osteopatia, lo yoga e, naturalmente, l’agopuntura, il dott. Moreno Puccetti, Delegato regionale per l’Umbria del Ministero di Intercessione del RnS e Presidente onorario di ATC, a questo proposito scrive: “Queste pratiche hanno molto successo e sono purtroppo assai gettonate, perché chi sta male e soffre vuole, giustamente, riacquistare il benessere e la salute e pretende, in senso buono, che qualcuno si prenda cura di lui! Cura di lui in quanto persona ammalata, e non cura del suo organo malato. In altri termini, questa persona non vuole un “tecnico”, magari molto valido, capace di mettere mano soltanto al pezzo rotto”
“…È questo l’inganno su cui la medicina alternativa ha costruito il suo impero: la medicina scientifica non riesce ancora, o non sempre riesce, a dare una risposta adeguata alla sofferenza, pur curando bene tante malattie, proprio perché ancora non è largamente condiviso il concetto che “malattia e sofferenza non sono sinonimi, non sempre vanno di pari passo”
La “persona” malata dovrebbe piuttosto essere ascoltata e aiutata nella sua globalità, nella sua triplice dimensione corpo – psiche – spirito, secondo i principi dell’antropologia cristiana, realizzando così la vera medicina olistica.
Fino a che la medicina ufficiale non mette in atto su larga scala queste indicazioni, pur essendo così avanti nelle scoperte scientifiche, non potrà che contrastare il proliferare di tante false teorie, pericolosissime per lo spirito e per il corpo.
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1 M. Puccetti in “L’esperienza dell’infermeria di Rimini: il lavoro congiunto di discernimento di medici, psicologi, membri di ministero di Intercessione, sacerdoti ed esorcisti”, articolo pubblicato sul sito ATC – RnS Puglia
2 Ibidem